FRUTTO DI UN PROGETTO?
La pelle assorbente del diavolo spinoso
UNA lucertola australiana chiamata diavolo spinoso (Moloch horridus) assorbe l’acqua dalla nebbia e dall’umidità presente nell’aria e nella sabbia. Per dissetarsi convoglia poi quest’acqua attraverso piccoli canali fino alla bocca. Come ci riesce? La risposta si potrebbe celare in una caratteristica straordinaria di questo rettile: la sua pelle.
Riflettete. La pelle del diavolo spinoso è ricoperta di scaglie. Alcuni scienziati ipotizzano che le goccioline d’acqua raccolte sulle scaglie scorrano verso il basso fino a raggiungere la pelle rugosa del rettile e penetrino nelle scanalature fra una scaglia e l’altra. Queste scanalature formano una rete di canali che raggiunge i lati della bocca del diavolo spinoso.
Ma in che modo questa lucertola fa salire l’acqua dalle zampe, lungo il corpo e fin dentro la bocca sfidando la gravità? E come estrae l’acqua da una superficie umida semplicemente strofinando su di essa il ventre?
Sembra che i ricercatori siano riusciti a svelare il segreto di questo animaletto. Le scanalature sulla superficie della pelle sono collegate da piccoli condotti a un’altra rete di canali sottopelle. La struttura di questi canali è tale da permettere il fenomeno della capillarità grazie al quale un liquido come l’acqua può risalire lungo le pareti di sottili tubicini vincendo persino la forza di gravità. In poche parole, la pelle del diavolo spinoso si comporta come una spugna.
Secondo Janine Benyus, presidente del Biomimicry Institute, le tecnologie che imitano i meccanismi di assorbimento dell’acqua presenti in natura permetterebbero agli ingegneri di sviluppare sistemi in grado di rimuovere l’umidità dall’aria, e così ridurre la temperatura negli edifici in modo più efficiente e anche ottenere acqua potabile.
Che ne dite? La pelle assorbente del diavolo spinoso è un prodotto dell’evoluzione? O è frutto di un progetto?